L'Evangelo della creazione by Paolo Ricca;

L'Evangelo della creazione by Paolo Ricca;

autore:Paolo Ricca; [Ricca;, Paolo]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788833539980
editore: edigita
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Evidentemente Michelangelo (1475-1564) non sapeva quello che sappiamo noi oggi, e cioè che sotto quest’unico nome – Isaia – si nascondono tre diversi profeti o scuole profetiche, che in periodi diversi hanno composto le varie parti di quest’opera monumentale, raccolta sotto lo stesso nome, la più vasta dell’Antico Testamento e la più citata nel Nuovo, anche perché, nella interpretazione datale dai primi cristiani, Isaia avrebbe profetizzato sia la nascita di Gesù (7,14), sia la sua passione (53,1-12). Gli studiosi oggi distinguono un Primo Isaia, autore dei primi 39 capitoli nel corso dell’VIII secolo a.C., da un Secondo Isaia, al quale risalgono i capitoli 40-55, scritti al tempo dell’esilio babilonese dal 587 al 539 a.C., e da un Terzo Isaia autore del capitoli 56-66, scritti tra il 538 e il 521 a.C. È probabile che se Michelangelo avesse saputo che gli Isaia sono tre, e non uno, il suo «Isaia» sarebbe stato diverso.

Quello che vediamo qui riprodotto colpisce anzitutto per il suo volto giovanile che sovrasta la figura scultorea del profeta seduto come un magistrato, o un giudice, o un re. Colpisce poi la ricchezza dei colori (che la riproduzione in bianco e nero non consente di ammirare), che vanno dal blu del manto superiore (solo in parte visibile) al verde intenso della mantella che gli copre le spalle, al rosa vicino al rosso della tunica, che a sua volta subisce notevoli variazioni secondo i diversi riverberi della luce. Questa ricchezza cromatica richiama i colori che rivestono la Sibilla Delphica, poco distante da Isaia. Alle spalle del profeta che sembra assorto in amari pensieri (le ciglia sono aggrottate), un putto gli indica con la mano destra il dipinto della trasgressione di Adamo ed Eva. Un gesto analogo dal significato incerto lo compie Isaia con il braccio sinistro, mentre il braccio destro è appoggiato sul libro socchiuso della sua profezia. La Bibbia, come sappiamo, era ben nota a Michelangelo che frequentava a Roma il cenacolo di Vittoria Colonna e il gruppo detto dei cattolici-evangelici, e il libro in generale è, notoriamente, uno dei protagonisti dell’intero ciclo michelangiolesco della Cappella Sistina.



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